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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), V, 23
 
originale
 
23. Quae dum insatiabili animo Psyche, satis et curiosa, rimatur atque pertrectat et mariti sui miratur arma, depromit unam de pharetra sagittam et punctu pollicis extremam aciem periclitabunda trementis etiam nunc articuli nisu fortiore pupugit altius, ut per summam cutem roraverint parvulae sanguinis rosei guttae. Sic ignara Psyche sponte in Amoris incidit amorem. Tunc magis magisque cupidine fraglans Cupidinis prona in eum efflictim inhians patulis ac petulantibus saviis festinanter ingestis de somni mensura metuebat. Sed dum bono tanto percita saucia mente fluctuat, lucerna illa, sive perfidia pessima sive invidia noxia sive quod tale corpus contingere et quasi basiare et ipsa gestiebat, evomuit de summa luminis sui stillam ferventis olei super umerum dei dexterum. Hem audax et temeraria lucerna et amoris vile ministerium, ipsum ignis totius deum aduris, cum te scilicet amator aliquis, ut diutius cupitis etiam nocte potiretur, primus invenerit. Sic inustus exiluit deus visaque detectae fidei colluvie prorsus ex osculis et manibus infelicissimae coniugis tacitus avolavit.
 
traduzione
 
?Psiche non la smetteva pi? di guardare le armi dello sposo: con insaziabile curiosit? le toccava, le ammirava, tolse perfino una freccia dalla faretra per provarne sul pollice l'acutezza ma per la pressione un po' troppo brusca della mano tremante la punta penetr? in profondit? e piccole gocce di roseo sangue apparvero a fior di pelle. Fu cos? che l'innocente Psiche, senza accorgersene, s'innamor? di Amore. E subito arse di desiderio per lui e gli si abbandon? sopra e con le labbra schiuse per il piacere, di furia, temendo che si destasse, cominci? a baciarlo tutto con baci lunghi e lascivi. ?Ma mentre l'anima sua innamorata s'abbandonava a quel piacere la lucerna maligna e invidiosa, quasi volesse toccare e baciare anch'essa quel corpo cos? bello, lasci? cadere dall'orlo del lucignolo sulla spalla destra del dio una goccia d'olio ardente. Ohim? audace e temeraria lucerna indegna intermediaria d'amore, proprio il dio d'ogni fuoco tu osasti bruciare quando fu certo un amante ad inventarti per godersi pi? a lungo, anche di notte il suo desiderio. ?Balz? su il dio sentendosi scottare e vedendo oltraggiata e tradita la sua fiducia, senza dire parola, d'un volo si sottrasse ai baci e alle carezze dell'infelicissima sposa.
 

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